FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA E QUALITÀ COSTANTE.
Nell’era “FULL DIGITAL”, Sicer sceglie di essere un Partner e non un semplice fornitore.
Le dinamiche produttive del settore ceramico sono sempre più complesse e in continua evoluzione. In passato l’industria delle piastrelle viveva di produzioni di grandi lotti e consegne massive di prodotto, oggi lo scenario è cambiato e le richieste dei produttori sono sempre più mirate e puntuali.
Le produzioni attuali e dell’immediato futuro devono rispondere a richieste di lotti piccoli (1500 m2) di altissima qualità (95%) in tempi molto brevi. Questo comporta più cambi al giorno di tipologia di prodotto sulla stessa linea produttiva, con le conseguenti maggiori difficoltà di messa a punto e di minimizzazione dell’errore.
Inoltre, l’ingresso della ceramica anche nell’ ambito dell’arredamento, come top da bagno e piani cucina, ha aumentato ulteriormente i criteri qualitativi richiesti e ristretto il margine d’errore. In questo scenario il ruolo del colorificio diventa sempre più strategico per l’azienda ceramica e una forte partnership tra le due realtà risulta l’unica soluzione vincente. In questo senso, Sicer non si considera un semplice fornitore, bensì un partner per i propri clienti: solo instaurando una profonda collaborazione e un lavoro di squadra, è infatti possibile offrire soluzioni ad hoc personalizzate, garantendo ricerca, innovazione e qualità costanti.
Un esempio dei risultati eccellenti raggiunti in questo percorso di continuo miglioramento tecnologico è rappresentato dallo sviluppo di nuovi impasti e supporti ceramici: non più semplici basi strutturali, bensì il punto di partenza per ottenere l’effetto estetico finale per il quale sono stati creati (impasti bianchi, super-bianchi e sbiancati, impasti colorati, da porcellana, ecc.). Questa profonda conoscenza del tipo di supporto, così come delle caratteristiche tecniche della linea di smaltatura e forno di cottura, rappresenta il “nocciolo tecnologico da conoscere”, grazie al quale Sicer riesce a creare un pacchetto su misura che l’azienda ceramica può poi elaborare e personalizzare. Tra gli obiettivi dei produttori di piastrelle, infatti, vi è quello di distinguersi e rendersi immediatamente riconoscibili sul mercato, una finalità perseguita attraverso la ricerca, ad esempio, di superfici materiche, caratteristiche chimico-fisiche eccellenti, assenza di tensioni, o trasparenza nei materiali levigati. Parametri che Sicer è in grado di misurare e studiare, grazie agli importanti investimenti realizzati negli ultimi anni per dotarsi di strumentazioni tecnologiche all’avanguardia e all’ampliamento del proprio staff di laboratorio con l’ingresso di professionisti altamente specializzati e con il costante inserimento di giovani neolaureati.
Per un colorificio ceramico, la ricerca genera un elevato frazionamento di proposte e prodotti da gestire, in un contesto reso più difficile dalla pressione sui tempi di consegna on demand, data la scarsa programmazione concessa dal mercato.
In questo scenario – nel quale la semplice consegna di materiali conformi non basta più -, diventa ancora una volta evidente come solo un rapporto di collaborazione reale con la clientela permetta relazioni durature e proficue e risultati che soddisfano entrambi i partner. Lo sviluppo delle tecnologie di stampa digitale ha portato al raggiungimento di risultati ormai eccellenti: ampliamento del gamut e profondità del colore, flessibilità, applicazione di più materie digitali (glossy, matt, metallizzato), colla digitale a campo pieno e non… Si è ampliata la possibilità di aggiungere effetti decorativi, di aumentare la costanza applicativa e quindi il valore percepito. Allo stesso tempo, però, ha ridotto la possibilità di differenziazione di prodotti e marchi. Il Full Digital è sicuramente il punto di arrivo a cui mirare, ma in questo percorso occorre guidare il cambiamento sviluppando una mentalità in cui il know-how ceramico si fonda con la conoscenza delle peculiarità del processo digitale. Vanno tenuti poi in considerazione alcuni punti fondamentali: tra questi, il fatto che l’efficienza produttiva non è sempre premiante, mentre lo è l’aumento della prima scelta e per renderlo possibile occorre mettere in campo tutti i possibili accorgimenti.